Ogni telegiornale, quotidiano e sito parla di stress correlato al virus che, ormai da 2 anni, ha cambiato la nostra vita: il Covid. Abbiamo quindi chiesto allo psicologo Maurizio Bergaglia, che ci ha spesso aiutato a fare chiarezza in merito ad alcune problematiche psicologiche che compaiono nella nostra vita, cosa sia questo famigerato “stress da Covid” e come si possa cercare di ridurre al fine di tornare ad una quotidianità più serena.
La Pandemic Fatigue: sintomi, cos’è e chi colpisce
“Dopo due anni ci ritroviamo ancora nel mezzo di un evento straordinario a cui molte persone faticano ad adattarsi – spiega il dottor Bergaglia – per questo oggi parliamo di “pandemic fatigue”, definizione data dall’OMS, che si manifesta attraverso sintomi a livello emotivo come stanchezza, paura e stress, spesso correlati a sintomi somatici”.
Come spiega il dottor Bergaglia nessuno é esente dalla Pandemic Fatigue: lockdown, chiusure ed eventuali quarantene da contatto sono eventi unici nel loro genere che vanno a minare ogni ambito della nostra vita, quello lavorativo, relazionale, sentimentale, del tempo libero e dell’integrità fisica. Così compaiono sintomi come ansia, agitazione, tristezza, rabbia, rassegnazione, passività, sbalzi d’umore, irrequietezza e negazione del problema. Come fare ad uscirne?
L’attività fisica come “antidoto” allo stress da Covid
L’attività fisica può essere sicuramente un buon “antidoto” ai sintomi della Pandemic Fatigue, in quanto ci aiuta a scaricare tensioni, paure, ansie che inevitabilmente accumuliamo durante la giornata. “É risaputo – spiega il Dottor Maurizio Bergaglia – Come lo sport faccia bene al nostro corpo e alla nostra mente già normalmente. Figuriamoci in un periodo storico assurdo come questo. Fare attività fisica – chiosa il dottor Begaglia – Ha infatti un impatto importante anche sul mantenimento di un appetito normale e di un ciclo del sonno regolare”. Ma come comportarsi con le persone che, anche in palestra, hanno paura del contagio?
Come affrontare la paura del contagio, magari anche in palestra?
Lo sport e l’attività fisica in generale quindi fa bene al nostro corpo e alla nostra mente, aiutando anche a sfogare lo stress legato alla Pandemic Fatigue. Ma come comportarsi se la paura di contagiarsi è così forte da proibirci di andare in palestra?
“La paura da contagio é in qualche modo funzionale al giorno d’oggi – spiega il Dottor Bergaglia – Anche noi professionisti davanti ad una situazione che, pre-covid, avremmo definito come disturbo osssessivo-compulsione da contaminazione, oggi è diventato un comportamento normale e corretto. Lavarsi spesso le mani e mantenere le distanze sociali sono comportamenti approvati e condivisi a livello sociale, ma che portano spesso ad essere “misofobi”, ossia con una paura morbosa di contaminarci, o rupofobici quindi con paura dello sporco”.
Per quanto riguarda la palestra, così come ogni altro ambiente al chiuso, resta fondamentale mantenere un comportamento adeguato per scongiurare la possibilità di contagio, ma al contempo é importante fare una distinzione: “Il normale timore di poter contrarre il Covid che ci porta a perseguire i comportamenti di prevenzione e protezione promossi dall’OMS, é ben diverso dalla persistente ed inflessibile paura da contagio, caratterizzata da pulizia compulsiva e pensieri ossessivi a riguardo. Dunque é sì importante seguire le indicazioni, ma stiamo attenti a non far si che diventino i piloti della nostra vita”.